Gente e cultura

Madagascar tour viaggi…e la bellezza così abbagliante e gravida di colori della mia terra, mi riduce sempre in lacrime, e rinforza il mio spirito….”  J. Razamivelona

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Guardiani di zebù sugli altopiani

Diciotto etnie diverse coabitano sulla Grande Isola. Questo mosaico di visi, di colori, di musiche e di profumi, compone un insieme affascinante come una sinfonia umana. Nonostante le numerose coabitazioni etniche e suddivisioni in clan, il paese veicola la stessa lingua, di derivazione indonesiana, con differenze dialettali tra le regioni.

Il culto degli antenati

Tutti i malgasci credono nell’esistenza di un unico Dio creatore  che chiamano Zanahary o Andriamanitra (Signore Profumato), ma è piuttosto verso gli antenati divinizzati (Razana) che concentrano il loro culto. La credenza nel potere dei defunti è diffusa in tutta l’isola.
Si tratta di una celebrazione della “Scienza della Vita”, perché i morti sono titolari di poteri e sono difensori della vita sulla Terra, materiale e spirituale. Ogni antenato mantiene la sua individualità e i suoi legami familiari.
Ad ogni occasione importante della vita, i Razana possono essere invocati e consultati. Animali (polli, zebù) o alimentari (rum, miele, ecc.) saranno loro offerti in sacrificio o libagione.

La morte

Per la religione tradizionale, segna il passaggio dal rango di essere umano all’alto rango di antenato (Razana). Quest’ultimo dominerà da un altro mondo le nuove generazioni che lo temeranno e onoreranno a loro volta.
Tre importanti cerimonie accompagnano la morte. Queste sono:
- il Funerale
- Il Famadihana o esumazione/riesumazione.
- Il Sacrificio

Famadihana o riesumazione

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Il Famadihana

È un’usanza, praticata soprattutto dai Merina e dai Betsileo, durante la quale il cadavere del morto (o meglio quello che ne resta) viene riportato alla luce per essere riavvolto in un nuovo sudario di seta ed è portato in giro per potersi rendere conto direttamente dei cambiamenti avvenuti dopo la sua morte. La cerimonia avviene durante l’inverno malgascio, tra luglio e settembre, e generalmente dopo circa 3-5 anni (ma anche fino a 10) nei quali la famiglia del defunto ha il tempo per preparare la festa.

Famorana o circoncisione

Atto incluso nella tradizione malgascia poichè ogni bambino deve essere circonciso al fine di ottenere la sua virilità.
Dà luogo a una cerimonia tradizionale e a diversi giorni di festeggiamenti tra giugno e settembre, ed è accompagnata dal sacrificio di un toro ai piedi del palo sacrificale.

Il Fady

I Tabù (fady) occupano un posto molto importante nella vita del Madagascar.  Le pratiche del culto dei Razana devono rispettare un complesso sistema di tabù.
Questi precetti variano a seconda della comunità, delle famiglie e anche delle persone. Violare un Fady equivale ad essere colpevole verso gli antenati.

Il Tromba

Si tratta di un rituale di possessione praticato in particolare a ovest,  nell’ Imerina e nel Sud. Il posseduto è sempre incarnato da un re morto che parla attraverso la sua bocca e consiglia i vivi.
La parola del prestigioso antenato è definitiva e, ovviamente, il posseduto è un personaggio molto importante perché attraverso la trance, è l’intermediario diretto tra i vivi e i morti.

Gli Ody

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Un amuleto “Ody”

Si tratta di amuleti destinati a difendere dalle malattie, donare prosperità, garantire raccolti abbondanti e la fertilità delle donne.
Sono gli Ombiasy o stregoni che li consegnano in cambio di alcuni sacrifici. Sono chiamati “Sampy” quando vengono utilizzati al servizio di gruppi sociali piuttosto che sugli individui.
I malgasci hanno, per generazioni, imparato a conoscere le piante e le loro proprietà al fine di utilizzarle per scopi medici e, nella maggior parte dei villaggi, ci sono stregoni e guaritori che possiedono qualche conoscenza o hanno qualche potere.

Vintana o “il Destino”

Ritma la vita quotidiana sociale, culturale e spirituale, e fa appello a un complesso senso del destino. A seconda delle fasi astrali e soprattutto lunari, gli atti importanti della vita ne saranno interessati.

Il Tanguin

Era  praticato in tutti regni: era un veleno utilizzato nel giudizio davanti a Dio. Si somministrava il Tanguin all’imputato,
se sopravviveva, era innocente, se fosse morto, era la prova della sua colpevolezza e al tempo stesso la punizione per il suo crimine.

Il Mpanandro o “Indovino”

Si tratta di un personaggio importante, che agisce come un astrologo e la cui conoscenza è intimamente legata al “vintana.”
Si tratta di una delle figure più rispettate del paese in quanto determina i giorni più propizi per le festività di famiglia e per le attività importanti (riunioni, lavoro, viaggi).

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Aloalo

Lo Zebu

E’ l’animale onnipresente nella società malgascia. Simboleggia ricchezza e opulenza. Accompagna l’uomo in tutti i momenti importanti della sua vita e il suo sacrificio è essenziale per tutti i rituali. Nelle tombe Mahafaly del Sud Ovest del paese, è simboleggiato da sculture funerarie chiamate Aloalo.

Ringa o Moraingy

Lotta malgascia che è praticata soprattutto nelle province costiere. Sulla piazza centrale si forma un cerchio di persone che incoraggia i giocatori.
Meno brutale della boxe, richiede agilità, velocità e flessibilità. Questo sport spettacolare e fisico era sicuramente un tempo un modo per addestrarsi al combattimento.

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Fanorona

Il Fanorona

Gioco  tipicamente malgascio, anche se è nato inizialmente sugli altopiani, può essere ritenuto come il gioco nazionale. Richiede intelligenza, riflessione e spirito tattico.

Musica

E’ una componente essenziale della cultura e dell’espressione malgascia. E’ onnipresente sia durante le feste di famiglia e della comunità (matrimoni, balli), che durante cerimonie religiose e tradizionali (messe, esumazione, “tromba”, circoncisione).
E’ un’estensione della vita sociale e culturale della comunità.E’ il pretesto per il divertimento, il ballo, dimostrazioni di gioia e per dimenticare la dura vita di tutti i giorni.
L’Afindrafindrao è una introduzione musicale in cui tutti i partecipanti formano una catena simbolica e girano a coppie intorno alla pista. E’ solo allora che qualsiasi altro tipo di musica può essere suonato.

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Hira Gasy, tradizione musicale malgascia

Il Kabary

Il Kabary è una forma tradizionale di discorso pubblico malgascio, spesso condotta come un dialogo di botta e risposta, compreso l’uso ricco di metafore e proverbi. E’ stato originariamente utilizzato in riunioni pubbliche in tutto il Regno Imerina. La pratica è stata soppressa durante la colonizzazione francese, ma riemerse negli ambienti politici successivi all’indipendenza. Ancora oggi, Il Kabary è parte integrante della cultura e della società malgascia.
Kabary e il suo omologo meno formalizzato Resaka possono includere poesia e spettacoli musicali.
Quando viene usato in politica, il Kabary Resaka può mediare il cambiamento e contribuire a facilitare un processo democratico. Kabary Resaka e può anche essere usato per trattare le controversie locali e le doti di matrimonio.
Un mpikabary è una persona abile nell’arte del kabary. Un mpikabary è spesso assunto per rappresentare una sposa o lo sposo durante gli incontri tra le loro rispettive famiglie prima del matrimonio. Nel caso in cui a una famiglia non piacciano le parole o i proverbi utilizzati dall’altra famiglia, il matrimonio stesso può essere annullato.

Nel Kabary il punto centrale della discussione è sempre evitato in parole dirette. Ad esempio, nel corso di una Kabari a un funerale, il nome del defunto non può essere menzionato.